Villa "La Ferdinanda" mantiene intatto il suo fascino originale. La Villa dei Cento Camini è Patrimonio Unesco dal 2013, insieme alle altre Ville e Giardini medicei. Si accede dal portone principale, subito sotto lo stemma mediceo, che guarda verso la città di Firenze. I due torrioni della facciata sono tagliati a metà, terminando con due terrazze che davano alla famiglia dei Medici un privilegiato punto di controllo sui loro possedimenti. Le due sale al pian terreno, speculari rispetto all’androne delle carrozze, erano gli alloggi dei Lanzi (dei guardiani) ma anche di ospiti e forestieri. Al piano nobile, il piano più importante, si possono ammirare quelle che furono le stanze del Granduca e della moglie Cristina di Lorena, nipote di Caterina de’ Medici.
La Sala dell’Orso, così come viene chiamata oggi, è arricchita da tre eleganti raffigurazioni ad affresco al centro della volta. Sulla sinistra troviamo le stanze dell’appartamento della Granduchessa, ciascuna delle quali reca al soffitto un affresco del Passignano. Nell’ultima stanza si nasconde un piccolo tesoro: il Ricetto del Poggiolo, probabilmente utilizzato per la toeletta della signora, completamente affrescato in uno stile elegante e delicato.
Sull’altro lato della Villa troviamo invece la Sala del Leone, un tempo Salone delle Guerre: ha le pareti decorate da arazzi e ospita le copie delle lunette di Giusto Utens, raffiguranti le proprietà medicee, oggi in esposizione presso Villa La Petraia.
L’ultimo piano – quello che ospita il Salone del Toro e l’Annunziata, oltre che oggi gli uffici – era destinato a principesse, personale di servizio, cugini del Granduca e ad altre figure della corte medicea.
Degni di nota sono i camini, disseminati in tutta la struttura, disegnati da Bernardo Buontalenti e realizzati in preziosi materiali come marmi e pietra serena.
La Villa è famosa anche per la sua bella scalinata a coda di rondine che dalla Loggia dei Paradisi posa soave sul giardino in direzione del borgo di Artimino: le due rampe laterali sono un’aggiunta degli anni Trenta del Novecento e furono commissionate dalla Contessa Maraini all’architetto Lusini che le realizzo sulla base di un disegno originale del Buontalenti. Il panorama che si apre agli occhi posizione dalla Villa d'Artimino è da togliere il fiato. Si vede il borgo di Artimino, costruito nell'antica era etrusca e che oggi mantiene quasi intatto il suo impianto medievale formato da mura perimetrali e l'antico orologio torre del paese. Ma anche la vallata, il lungo viale alberato, la pieve romanica di San Leonardo e le olivete a ricamare i dolci declivi.